La Cgil: "Basta protocolli, servono azioni concrete"

TERAMO – “Basta con accordi e protocolli che restano solo sulla carta, bisogna agire subito”. E’ questo l’appello rivolto dalla Cgil alle istituzioni locali. Il sindacato minaccia azioni eclatanti di protesta se le proposte indicate per aiutare in maniera concreta le imprese del territorio non venissero ascoltate. I settori più colpiti dalla crisi sono quello del tessile-abbigliamento, del legno, del cemento, dell’edilizia e del metalmeccanico, dove, dal 2005 ad oggi sono stati persi migliaia di posti. I numeri parlano da soli: nel settore legno le ore di cassa integrazione ordinaria sono cresciute, dal 2010 ad oggi, del 295,5%, quelle di cassa integrazione in deroga del 224,70%. Dal 2008 al 2011 sono state 4 le imprese fallite, che hanno mandato a casa 583 operai, ossia il 40%. Non va meglio nell’edilizia, dove gli operai attivi sono passati dai 6013 del 2007 ai 4242 di quest’anno, con ben 1771 posti di lavoro persi. Gli appalti pubblici sono scesi del 70%, con conseguente riduzione della massa salari e delle ore di lavoro. In totale, la perdita di manodopera nei settori legno, edilizia e manufatti in cemento è di 2462 unità. Nel settore metalmeccanico i lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali e nelle ristrutturazioni di personale, che comprendono le varie forme di cassa integrazione sono 1383, su un organico di 2464: le aziende a rischio chiusura sono 52. Infine il comparto Filctem, che comprende gli ambiti Chimico Tessile, Energia e Manifatture, in cui gli occupati sono scesi dalle 12251 unità del 2008 alle 9400 del 2011, i lavoratori in mobilità sono passati dai 1450 del 2008 ai 3470 del 2011. La Cassa integrazione è cresciuta a dismisura: dalle 497148 ore del 2008 ai 5 milioni e 838 del 2011. Il reddito medio del settore è sceso dai 13.980 euro annui del 2008 ai 12100 del 2011. Le proposte che il sindacato lancia alle istituzioni sono chiare. “Dobbiamo uscire da queste sabbie mobili – afferma Silvio Amicucci della Fillea Cgil – per questo abbiamo redatto un documento di 10 punti che consegneremo a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali”. Tra le priorità spicca il rilancio del protocollo Vibrata-Tronto “che deve essere subito tradotto in realtà – ammonisce Giampiero Dozzi della Fiom Cgil – ormai non c’è più tempo da perdere: bisogna redigere subito dei bandi per far candidare le imprese ad accedere ai finanziamenti”. Per il sindacato è anche necessario sviluppare delle iniziative per rendere fruibili i fondi europei Feg,  destinati ai territori che hanno subito un forte arretramento occupazionale a causa della globalizzazione. “Bisogna convocare – conclude Giovanni Timoteo della Filctea Cgil – al più presto una riunione del tavolo permanente di lavoro dell’Opes, osservatorio provinciale per l’economia e lo sviluppo che finora ha disatteso i suoi impegni e puntare sulle infrastrutture strategiche: è necessario dare impulso al completamento della Pedemontana Abruzzo-Marche e della Teramo-mare”.